Immagina…
Immagina un posto magico, caldo e avvolgente.
Un luogo che racchiude i tuoi pensieri e che ti allontana dalla vita stressante di tutti i giorni.
Un rifugio suggestivo per te e chi desideri avere a fianco.
Rilassante. Rassicurante. Caratteristico.
E come ogni luogo magico è composto da personaggi, che lavorano e che hanno le loro particolarità.
Abbiamo deciso di farveli conoscere meglio!

_MG_2245ALESSANDRO DEMBECH

La cucina non conosce noia grazie allo chef Alessandro Dembech, che con la sua bravura e fantasia stupisce i suoi clienti e con la sua dolcezza e simpatia avvolge i suoi colleghi.

Sei lo chef del ristorante La Rotonda, com’è vedere le cose da dietro le quinte?

Da dietro le quinte si vive la difficoltà di preparare tutto il menù composto da tante parti, si vive l’adrenalina del servizio e quel pizzico di ansia nell’attesa di sapere se il cliente ha apprezzato il tuo lavoro.

Hanno descritto la tua cucina capace di fondere la tradizione del territorio con la più spiccata creatività internazionale, come ci riesci?

Ho vissuto diverse esperienze lavorative passando da Londra a Sydney, da Capri a Milano, da ristoranti stellati ad osterie; ma sono anche molto legato alla cucina mediterranea, che è quella delle mie origini.
Questa varietà di esperienze mi dà la capacità di fondere tradizione e creatività.

Quali tra queste esperienze ti è piaciuta di più?

Ogni esperienza mi ha lasciato qualcosa, ma sicuramente le più significative sono state quella di Londra allo “Stefano Cavallini Restaurant”, premiato con una stella Michelin! Poi il “Joia” di Milano da Pietro Leemann, anche questo premiato con una stella Michelin, e il “Quisisana” di Capri con a capo lo chef Mirko Rocca.

E tutte queste cose le lasci a La Rotonda?

Alla Rotonda lascio un po’ di tutte queste esperienze attraverso i miei piatti che faccio prima di tutto per me stesso.

Cosa rende per te La Rotonda così speciale?

Pranzare a due passi dal mare sentendo il suono delle onde e cenare in un giardino tra elementi naturali, la sabbia, il legno e l’arte! Può esserci qualcosa di più bello?

Cosa non può mancare in uno dei tuoi piatti?

Non può mancare lo stupore iniziale.
Sono amante dei colori brillanti e dell’impiattamento, nelle mie creazioni ci sono sempre passione, tradizione e il carattere della cucina mediterranea.

Chi sono i personaggi a cui ti ispiri?

Come diceva Marchesi (è stato un cuoco, gastronomo e ristoratore italiano – ndr) “Ci son tanti bravi chef, ma pochi bravi maestri”. Nel corso della mia carriera ho avuto il piacere di lavorare con suoi diretti discepoli, per cui la mia filosofia e formazione non possono che essere “marchesiane”.

Quando inviti qualcuno ad uscire, cucini tu?

Non cucino mai a casa, preferisco scegliere un buon ristorante e mangiare a tavola tutti assieme.